Molti studenti frequentano il loro primo corso di linguistica, perché hanno studiato una o più lingue diverse dalla loro lingua madre, e si rendono conto di essere incuriositi dal funzionamento e dalla storia delle lingue che stanno apprendendo. O forse intraprendono questa strada per le difficoltà incontrate nell’apprendimento di nuove lingue. O forse lo fanno perché costretti dal loro programma del corso di laurea. Qualunque sia la motivazione iniziale, gli studenti che seguono un corso di linguistica sono generalmente spinti dall’emozione di conoscere e contribuire allo sviluppo di una scienza che è ancora agli inizi, ma comunque in rapido sviluppo. La linguistica non solo permette agli studenti di esplorare le questioni sulla lingua, il suo funzionamento sincronico, le sue origini e sviluppo nel tempo (diacronico) ma essa permette loro di ricevere una formazione ampia che varca i confini tradizionali tra le discipline. In virtù del ruolo centrale della lingua nelle interazioni umane e le attività, la linguistica si trova all’incrocio intellettuale delle scienze umane e sociali, tra quelle biologiche alle scienze del comportamento, ed è una componente importante per una educazione completa.
La linguistica adotta un approccio analitico allo studio della lingua, e coloro che si concentrano sul suo studio sviluppano competenze di analisi dei dati, problem solving e il pensiero logico che può essere applicato in molti campi. Ad esempio, i laureati in lettere o in linguistica hanno una solida base (a volte in combinazione con la formazione in un’altra specializzazione) da cui si può intraprendere una carriera in settori come l’editoria e l’industria della comunicazione, la traduzione e l’interpretazione, i campi di calcolo e statistica, l’insegnamento delle lingue straniere o avvocati. Molti studenti con una laurea in lettere o linguistica scelgono di dirigersi in questo settore, o verso discipline affini alla psicologia, alla scienza del linguaggio, logopedia (altra laurea che permette di diventare fisioterapista del linguaggio e si propone di aiutare persone affette da patologie linguistiche quali autismo, afasia, dislessia, sordomutismo e altro ancora), antropologia, filosofia, o informatica; lo studio della linguistica prevede inoltre una preparazione indispensabile per la laurea in Giurisprudenza permettendo la formazione di un avvocato linguisticamente eccellente.
Che cosa è Linguistica?
La Linguistica è una scienza. Benché rientri nel campo delle materie umanistiche, essa può definirsi una scienza analitica che studia il funzionamento del linguaggio, il suo sviluppo nel tempo e le sue applicazioni nei vari campi. La lingua è una delle caratteristiche che definiscono degli esseri umani e il suo utilizzo si trova al centro della maggior parte delle attività umane e delle interazioni. La linguistica è lo studio scientifico del linguaggio in tutte le sue complessità. Gran parte della ricerca linguistica è incentrata attorno a tre fattori principali:
- Cos’è la lingua?
- Come viene percepito e prodotto il linguaggio fisicamente e cognitivamente?
- Come viene usato socialmente?
Cos’è la lingua?
Quando i linguisti studiano la struttura della lingua e il sistema linguistico, essi indagano molti altri aspetti e sottosistemi distinti: le caratteristiche fisiche dei suoni del linguaggio (fonetica), il modo in cui i suoni funzionano insieme come parte di un sistema linguistico (fonologia), come le parole si formano e creato nuove parole (morfologia), come le parole e le frasi sono combinate insieme formano un numero potenzialmente infinito di frasi (sintassi e grammatica generativa) e il loro relativo significato (semantica).
Alcuni linguisti che si concentrano su questi aspetti del linguaggio trascorrono anni nel settore investigativo delle vecchie lingue “morte” (non più in uso, come il latino, il sanscrito e il gotico), e su quelle in via d’estinzione. Attraverso lo studio delle proprietà delle lingue di tutto il mondo, i linguisti sperano di comprendere meglio le proprietà condivise da tutti i linguaggi umani e i modi in cui le lingue possono differire. Cioè, il loro obiettivo è quello di comprendere la natura del linguaggio umano, le sue origini comuni e come funziona una lingua. Ed è questo quel che fa la Linguistica Generale, che abbraccia vari campi e si propone non lo studio di una lingua in particolare, ma l’insieme globale delle lingue del mondo, la loro appartenenza a gruppi distinti, la loro storia e il loro funzionamento sincronico e diacronico. Mentre la linguistica specifica di una lingua studia soltanto quella lingua – es. linguistica inglese, linguistica italiana, linguistica germanica, ecc.
Linguaggio e cervello
Poiché il linguaggio è una caratteristica umana universale, una componente unica per l’essere umano che ha mente e cervello, studiando la natura del linguaggio umano si forniscono importanti informazioni sulle sue capacità cognitive. I linguisti che si concentrano sulla lingua come processo cognitivo sono interessati a rispondere a domande come: che cosa succede nella mente che fa scattare il miracoloso processo che permette la traduzione istantanea di simboli del linguaggio (i significanti, le parole) in significati (concetti)? In che modo i bambini acquisiscono la lingua materna e perché risulta spesso difficile apprendere una seconda lingua? Perché è così difficile programmare il computer a comprendere il linguaggio umano? Come si è evoluta la lingua negli esseri umani? Come si confrontano le nostre capacità linguistiche con le altre abilità cognitive? Molti linguisti che esplorano il linguaggio come processo cognitivo, per meglio rispondere a queste domande, conducono esperimenti in settori come la percezione del parlato e la sua produzione, l’elaborazione del linguaggio, nonché quello automatico nei computer, e l’ acquisizione del linguaggio infantile.
Lingua nella società
L’uso della lingua è un fenomeno intrinsecamente sociale. Il modo in cui si parla dipende da fattori come ad esempio dove si è nati e cresciuti, l’identità razziale ed etnica, il sesso, cioè se si è una donna o uomo, e l’educazione ricevuta. Si parlerà di variazione diastratica riferendosi al fattore di differenza linguistica portata dal rango sociale e dall’educazione. Si utilizza la variazione linguistica come mezzo creativo per esprimere quel che siamo. È come dire “Dimmi come parli e ti dirò chi sei“. Studiando questa variante, i ricercatori migliorano la loro comprensione del linguaggio e la loro comprensione dei processi sociali, e scoprono i fattori sociali che influenzano le nostre scelte linguistiche e come queste scelte siano percepite dagli altri. I linguisti che studiano la dimensione sociale del linguaggio (sociolinguistica) indagano e rispondono a domande del tipo come e perché le lingue cambiano nel tempo (linguistica diacronica), come nascono i nuovi linguaggi (esempio il linguaggio giovanile o lo slang), come nascono nuove lingue quando parlanti di diverse lingue entrano in contatto, come viene usata la lingua per mantenere forme di discriminazione, in che modo avvengono le conversazioni sociali e quali sono le interferenze del linguaggio, e infine l’uso del linguaggio nei media.
Come abbiamo visto, dunque, la linguistica, ossia lo studio del linguaggio, è una scienza legata in maniera indissolubile alla psicologia e allo studio del cervello e del suo funzionamento.