È noto che gli infanti sono in grado di produrre una grande quantità di suoni (per esempio i clic, le consonanti palatalizzate, semiocclusive, uvulari, eccetera), e che perdono questa attitudine quando cominciano a parlare, cioè ad appropriarsi dei primi valori semantici, come se il condizionamento connesso con le proprie distintive del fonema inibisce la produzione puramente fonica.
D’altro canto, occorre distinguere tra produzione e comprensione: spesso alcuni bambini non possono riprodurre differenze fonetiche che percepiscono perfettamente. Vi è poi il problema dell’ordine in cui gli infanti acquisiscono i fonemi di una lingua: Jacobson sostiene la tesi dell’universalità di quest’ordine: la prima vocale che appare è a, le prime consonanti sono le occlusive labiali (p, b); la prima posizione consonanti che quella tra orari e nasali (per esempio p/m, t/n), cui fa seguito quella tra labiali dentali (p/t, m/n, eccetera). Quest’ordine universale di acquisizione si rivela, secondo Jakobson, non solo dai fatti di afasia (l’ordine di perdita dei fonemi è esattamente inverso a quello dell’alloro acquisizione, per cui gli afasici perdano per ultimi i primi fonemi acquisiti), ma anche dai fatti di fonologia generale: per esempio le vocali nasali le consonanti a doppia conclusione sono assai rare nelle lingue del mondo e sono anche le ultime essere acquisite dagli infanti destinati a parlare tali lingue.
La tesi di Jakobson è stata contestata specialmente da Martinet e Ruth Weir, secondo i quali è prematuro parlare di universali dell’acquisizione fonetica. L’acquisizione grammaticale si sono non delle unità significative nel corpo del linguaggio infantile e si classificano in categorie grammaticali: si cerca quindi di formulare le regole secondo le quali esse si combinano formare degli enunciati; le regole mutano in funzione della di differenziazione delle categorie grammaticali, il cui ordine d’apparizione non è necessariamente costante: spesso l’acquisizione di una categoria nuova causa la perdita momentanea della categoria precedentemente acquisita. L’unico principio generale che si è rilevato, è che l’ordine di apparizione delle categorie grammaticali Va al pari passo con quello del tipo di enunciati.
Modelli completi di acquisizione del linguaggio non esistono ancora: essi dovranno combinare in sé i modelli particolari definiti per l’acquisizione fonetiche quella grammaticale, in relazione coi processi di acquisizione semantica. Per il momento esistono delle ipotesi, non verificabili, come quella del meccanicismo da acquisizione di Chomsky, di stampo innati o perlomeno matura azioni da (le attitudini linguistiche, essendo degli universali innati, si svilupperebbero nel cervello, e non sarebbero che stimolate dagli enunciati dal mondo esterno).