Cos’è la Linguistica Generale?
La Linguistica Generale è lo studio delle proprietà universali del linguaggio e di come queste si manifestino nel sistema linguistico delle lingue di tutto il mondo, la capacità linguistica dei parlanti individuali, l’uso della lingua nelle diverse situazioni sociali e l’applicazione della conoscenza linguistica in ambienti tecnologici. Per questo motivo le discipline con le quali essa interagisce sono molto vaste; vanno dall’anatomia alla psicologia, dall’antropologia all’informatica, dalla neurologia alla pedagogia, dagli studi sociali alla grammatica.
Detto questo i campi che sono generalmente considerati il cuore della linguistica generale sono la sintassi, la fonologia, la morfologia e la semantica, in quanto essa si occupa, principalmente, dello studio dei sistemi linguistici e trova differenze tra le varie lingue del mondo cercando di capirne sia i meccanismi storici evolutivi che cognitivi.
La Linguistica Generale, si occupa in special modo, dello studio sincronico del linguaggio.
I principali settori della Linguistica Generale
La fonetica consiste nello studio dei suoni del linguaggio con concentrazione su tre punti principali:
-
Articolazione dei suoni (fonetica articolatoria): il modo in cui i suoni vengono prodotti dall’apparato fonatorio umano e la loro classificazione.
-
Percezione dei suoni (fonetica uditiva): il modo in cui le orecchie umane rispondono ai segnali del discorso, ossia il modo in cui l’essere umano li analizza nel cervello.
-
Caratteristiche acustiche dei suoi (fonetica acustica): si occupa delle caratteristiche fisiche dei suoni che vengono prodotti nell’aria, come l’intensità, la vibrazione, il colore, la rumorosità, l’ampiezza, la frequenza, ecc.
Secondo questa definizione, la fonetica può anche essere chiamata analisi linguistica del linguaggio
umano a livello di superficie. Questa è una differenza evidente della fonologia, che riguarda la struttura e l’organizzazione dei suoni nel discorso delle lingue naturali, e ha inoltre un carattere teorico ed astratto. Un esempio per illustrare questa distinzione può essere fatto in inglese, dove il suffisso -S può pronunciato / S / o / Z /, cioè sordo o sonoro, o può essere silenzioso (scritto Ø) a seconda del contesto.
I sottocampi della fonetica
Fonetica articolatoria
La fonetica articolatoria è un sottocampo della fonetica. Consiste nel tentativo di spiegare come gli esseri umani producono i suoni vocali (vocali e consonanti). La fonetica articolatoria si interessa a come le diverse strutture del tratto vocale, chiamate punti articolatori (lingua, labbra, mascella, palato, denti, ecc), interagiscano insieme per produrre dei suoni specifici.
Fonetica uditiva
La fonetica uditiva è una branca della fonetica che riguarda l’acquisizione e la comprensione dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio umano. Come la fonetica articolatoria esplora i metodi di produzione del suono, la fonetica uditiva esplora le modalità di ricezione dei suoni stessi e ne studia il processo di passaggio dall’orecchio fino al cervello, cercando di capire come questi vengano compresi a livello cognitivo.
Fonetica acustica
La fonetica acustica è un sottocampo della fonetica che si occupa degli aspetti acustici dei suoni vocali. La fonetica acustica indaga l’ampiezza media di una forma d’onda, la sua durata, la sua frequenza fondamentale, o altre proprietà del suo spettro di frequenza, e il rapporto di queste proprietà ad altri rami della fonetica (ad esempio, fonetica articolatoria e uditiva), ed estrae concetti linguistici come frasi o enunciati.
La Fonologia
La fonologia è lo studio dei suoni di una lingua. La fonologia è divisa in due diversi settori: la fonetica e la fonemica. La fonetica, come già detto sopra, raffigura i suoni che ascoltiamo e rivolge l’attenzione ai più piccoli dettagli dei suoni della lingua. Mentre la fonemica studia il modo in cui i suoni vengono utilizzati analizzando i suoni nella loro organizzazione e aggregazione per capire il funzionamento di una lingua. L’unità minima in fonetica soni i foni, che rappresentano singoli suoni, le più piccole parti del suono non scindibili ulteriormente, mentre l’unità minima in fonologia sono i fonemi, che sono distintivi, cioè fanno cambiare il significato in una parola, sono suoni che servono a distinguere una parola da un’altra scritta allo stesso modo. Facciamo un esempio: la parola “pesca” ha due significati ma è la pronuncia del fonema “e” che fa cambiare il significato. Per questo se diciamo /pƐsca/ con la e aperta, ci riferiamo al frutto, se pronunciamo /pesca/ con la e chiusa, ci riferiamo all’attività del pescare. Il fonema è quello lì, una minima differenza di suono che cambia il significato di una parola.
Morfologia
La morfologia è lo studio della struttura della parola. Ad esempio, nelle frasi Il cane corre si hanno due radici: can- e corr-. Can- può diventare can-i o can-ile, aggiungendo i suffissi grammaticali, ma non can-ale, perché il questo caso la radice, che è sempre dotata di significato autonomo, è diversa e il significato cambia. Corr- (il verbo) può diventare corr-ere, cor-sa, cor-so, corr-idore (diventando così un sostantivo con l’aggiunta di –idore), ecc. sempre con l’aggiunta di suffissi grammaticali e sempre in riferimento al verbo correre. È questa l’analisi morfologica. Le unità minime in morfologia sono i morfi, cioè unità minime di parola con significato proprio, e possono essere le radici dei verbi (es. corr-) o sostantivi (es. dent- che può divenire dent-ista), come pure i suffissi grammaticali, es. il suffisso –a per il femminile e indica il sesso, quindi una sola –a può avere significato, o una –o che indica il genere maschile.
Sintassi
La sintassi è lo studio della struttura della frase e l’ordine delle parole. È il modo in cui si incastrano le parole dando significato alla frase compiuta. La sintassi cerca di delineare esattamente tutte e solo quelle frasi che compongono un determinato linguaggio e cerca di descrivere formalmente come le relazioni fra gli elementi strutturali (voci lessicali / parole e operatori) in una frase contribuiscono alla sua interpretazione. La sintassi utilizza i principi della logica formale e la teoria degli insiemi per formalizzare e rappresentare accuratamente il rapporto gerarchico tra gli elementi in una frase. Il metodo per analizzare le frasi è quello ad alberi gerarchici che sono spesso utilizzati per illustrare le strutture gerarchiche di una frase. Così, nelle frasi affermative in italiano, il soggetto è seguito dal verbo principale che a sua volta è seguito dall’oggetto (struttura Soggetto-Verbo-Oggetto – SVO tipica della lingue indoeuropee). Questo ordine degli elementi è fondamentale per la corretta interpretazione della lingua.
Semantica
La semantica è lo studio del significato della parole e delle frasi. La semantica può essere espressa attraverso l’ortografia e i segni d’interpunzione (punti esclamativi, puntini di sospensione, ecc.) per quanto riguarda la forma scritta della lingua e attraverso la tonalità della voce per quanto riguarda la lingua parlata. Il cambiamento del tono può far cambiare significato alla frase, così come un punto esclamativo trasformerà un’affermazione in una domanda.
Quindi ricapitolando: lo studio linguistico si basa su tre livelli di analisi della lingua. Partendo dalle particelle più piccole abbiamo:
-
1 livello: fonetica e fonologia
-
2 livello: morfologia e sintassi
-
3 livello: semantica
Ora, mentre per il primo livello è interessato soltanto il significante, ossia il segno grafico esteriore per il secondo e terzo livello è interessato il lato cognitivo della comprensione, quello interiore che non si vede e si trova nel nostro cervello.
Campi della linguistica generale
Dialettologia
Detta anche Geografia Linguistica. È la disciplina che studia i dialetti. La dialettologia italiana esamina in diacronia (nel tempo, a livello storico) il rapporto di ogni lingua locale e regionale con la propria origine latina, in sincronia (nello spazio, a livello attuale) si sofferma sugli scambi a livello di singoli dialetti (es. paragone italiano standard con i dialetti regionali), o su specifici registri ed idioletti. È strettamente collegata alla Glottologia, alla storia della lingua e alla sociologia.
Glottologia
Detta anche Linguistica Storica o Linguistica Diacronica. È la disciplina che si occupa dello studio strutturale delle lingue e delle loro famiglie etimologiche e grammaticali, considerando i loro rapporti e sviluppi in diacronia. Si contrappone alla linguistica descrittiva o linguistica sincronica, che studia lo stato di una lingua in un certo momento.
Linguistica Antropologica
Lo studio della lingua con particolare riferimento alla società e la cultura dei diffusori. La definizione comprende l’etnolinguistica.
Linguistica Applicata
L’uso di metodi applicati al linguaggio e all’educazione linguistica. Comprende la didattica delle lingue, l’alfabetizzazione o l’apprendimento delle lingue.
Le Scienze Cognitive
Lo studio della cognizione umana, in particolare per quanto concerne il linguaggio e lo studio della mente e dei suoi meccanismi nell’apprendimento linguistico.
Linguistica Computazionale
L’uso dell’informatica nello studio del linguaggio. La definizione comprende l’Intelligenza Artificiale e il Natural Language Processing, ma non la Linguistica Matematica. Si occupa della creazione di software da usare nei computer per la traduzione automatica e il riconoscimento automatico del linguaggio verbale umano.
Linguistica storica
Lo studio diacronico (nel tempo) del mutamento linguistico. La definizione comprende la Linguistica Comparata, la classificazione genetica e filologica delle varie lingue, e lo studio etimologico. Quest’ultimo può anche essere classificato come lessicografia.
Storia della linguistica
Lo studio della storia e lo sviluppo della scienza linguistica. Es. Una biografia di Ferdinand de Saussure o un’analisi delle discussioni di Platone sulla lingua.
Language Acquisition
Lo studio del processo di acquisizione del linguaggio umano. Gli studi di acquisizione del linguaggio si possono fare sia negli adulti che apprendono lingue straniere, sia nei bambini che acquisiscono la lingua madre. Si occupa specificamente dell’insegnamento delle lingue, o del processo di apprendimento delle lingue da un punto di vista pedagogico, e possono essere meglio classificati come Linguistica Applicata. Esempi sono gli studi di acquisizione della prima lingua, audio o video cassette degli esperimenti di acquisizione del linguaggio, e le guide di tecniche sperimentali nel far emergere l’acquisizione dei dati.
Lessicografia
È il processo di studio e compilazione delle risorse lessicali o dizionari, sia mono che multilingui. Esempi, oltre che i dizionari, sono anche le liste di frequenza lessicale, che contengono parole ordinate per frequenza più usate in una determinata lingua. Queste sono usate dagli insegnanti per la scelta del lessico da sottoporre agli studenti che stanno apprendendo una lingua straniera.
Linguistica Letteraria
È l’applicazione dell’analisi linguistica ai testi letterari, ad esempio, fiction, spettacoli teatrali, o poesia. La definizione comprende la stilistica e la poetica. Esempi sono l’analisi dei modelli lessicali caratteristici di un determinato autore o le costruzioni sintattiche usate per creare specifici effetti letterari.
Teorie Linguistiche
Lo studio delle teorie fondamentali della scienza linguistica, che spesso coprono più di un sottocampo come la fonologia e la sintassi.
Linguistica Matematica
Il campo di studio che tratta le proprietà matematiche del linguaggio. Es. Un documento linguistico in merito alle proprietà formali delle grammatiche.
Neurolinguistica
Lo studio della struttura del cervello e la rappresentazione fisica del linguaggio nel cervello. Esempi sono gli studi dei danni cerebrali, tipo un ictus o incidente, che hanno modificato la capacità linguistica di un paziente. In questo campo rientrano anche le afasie e l’autismo. I fisioterapisti del linguaggio sono i logopedisti. Altro esempio è lo studio dello sviluppo neurologico del cervello durante l’acquisizione della prima lingua.
Filosofia del linguaggio
Riguarda l’applicazione della filosofia del linguaggio alla teoria linguistica. Es. è un articolo sull’ipotesi di Sapir-Whorf o uno studio comparato del pensiero verbale e non verbale.
Pragmatica
Lo studio dell’uso del linguaggio in termini di contesto in cui la lingua è parlata. La definizione comprende anche il linguaggio non verbale della comunicazione. Es, lo studio dei fenomeni di cortesia, onorificenze, la deissi o atti linguistici.
Psicolinguistica
L’applicazione della psicologia alla linguistica, in termini di meccanismi psicologici dietro la lingua, come la memoria e l’intelligenza (psicolinguistica sperimentale). Es., uno studio cross-linguistico dell’acquisizione di un vincolo sintattico particolare, o uno studio dello sviluppo del linguaggio nei bambini afasici.
Sociolinguistica
Lo studio della lingua nel contesto della società in cui si parla. In questo campi rientrano gli studi sul multilinguismo, bilinguismo, folklore, pidgin e creoli e la dialettologia. Altro esempio è lo studio della variazione linguistica in base a fattori sociali quali il sesso, l’età, e / o la classe sociale.
Linguistica dei corpora
È lo studio delle proprietà linguistiche di un solo testo o corpus (raccolta di testi), che possono essere scritti (letterari, giornalistici, epistolari, ecc.) o parlati (raccolta di registrazioni vocali all’insaputa del parlante in un determinato ambiente). La definizione comprende anche la statistica linguistica e la semiotica, così come l’analisi computazionale dei corpora (plurale di corpus). Esempi sono le banche dati dei corpus come l’analisi statistica del British National Corpus. I corpus possono essere usati per stilare le liste di frequenza, ossia i dizionari di frequenza usati sia per l’insegnamento delle lingue straniere, sia per lo studio sociolinguistico e psicolinguistico.